Il David di Michelangelo è uno dei massimi capolavori di scultura di tutti i tempi, visitato da milioni di persone ogni anno. È conservato alla Galleria dell’Accademia e raffigura l’eroe biblico David, che sconfisse il gigante Golia abbattendolo con un colpo di fionda e liberando così dal giogo dei Filistei il popolo di Israele. Realizzato dal grande Michelangelo Buonarroti tra il 1501 e l’inizio del 1504 da un blocco di marmo di Carrara, è alto più di 5 metri esclusa la base.
Una delle attrazioni più importanti della città , e quindi assolutamente da inserire nella lista di cosa vedere a Firenze, il David ha una storia ricca di aneddoti e curiosità.
Noi ve ne proponiamo alcune, di cui forse non eravate a conoscenza:
1. Simbolo di Firenze
Il David è il simbolo di Firenze, infatti la città si identificò con esso perchè mostrava la vittoria dell’uomo virtuoso di fronte al tiranno. Simboleggia anche il carattere orgoglioso e indomabile di Firenze.
2. Le proporzioni del David
La statua rappresenta un’adolescente, ma la sua anatomia è particolare. Ha infatti le braccia troppo lunghe e la testa troppo grossa per la sua età. Anche le mani sono sproporzionate e le natiche sono strette mentre le gambe molto separate. Ma non è un errore. Michelangelo infatti ha ingrandito o ridotto alcuni elementi con l’obiettivo di sottolineare alcuni particolari e lasciarne altri in secondo piano. Così il David acquista maggiore espressività.
3. Il marmo utilizzato
Il grandissimo blocco di marmo di Carrara che Michelangelo usò per realizzare la statua era già stato sbozzato piuttosto malamente 50 anni prima da Agostino Duccio, il quale aveva poi deciso di abbandonarlo. Era talmente in cattive condizioni che nessun artista aveva più voluto mettervi mano. Ma questo non fermò il grande artista da accettare la sfida di trarne fuori una statua.
4. Le copie
Ci sono copie del David sparse in tutto il mondo, da Londra agli Stati Uniti (Kentucky). Solo a Firenze ce ne sono due, una in Piazza della Signoria e una a Piazzale Michelangelo.
5. Un grande progetto
L’opera faceva parte di un progetto più ambizioso che prevedeva la realizzazione di 12 figure dell’antico testamento che avrebbero dovuto trovare posto all’esterno della cattedrale di Santa Maria del Fiore.
6. Il rifiuto
In un primo momento il popolo rifiutò grandemente la statua al punto che durante il suo trasferimento, bande di contestatori lo presero più volte a sassate.
7. Gli incidenti
La statua fu vittima di diversi incidenti nel corso del tempo. Il danno maggiore lo riportò il 26 aprile 1527 quando a Firenze, quando fuori da Palazzo Vecchio vennero lanciati mobili sui soldati da una folla di rivoltosi, una sedia colpì il braccio destro del David, spezzandolo in tre punti. Lo ricomposero con tre chiodi di rame.
L’ultimo incidente risale al 1991 quando Pietro Cannata distrusse un dito del suo piede sinistro con una martellata. Da allora la statua è stata collocata all’interno dentro una teca di cristallo completamente blindata, onde evitare ulteriori danneggiamenti.
8. La prima esposizione del David
La statua fu esposta per la prima volta l‘8 agosto 1504. Fu necessario l’impiego di 40 uomini per spostarla sul posto e il viaggio durò 4 giorni.
9. La controversia
In un primo momento si collocò il David in Piazza della Signoria con il volto rivolto verso Roma. Questa decisione provocò diverse polemiche perchè il fatto che la statua guardasse verso Papa Alessandro VI, il quale aveva dato asilo politico a Medici, scacciati dalla città per mano del governo di Firenze, non era molto apprezzato.
10. Il naso
Prima che l’opera venisse esposta si racconta che il gonfalone della repubblica Piero Soderino andò a fare visita a Michelangelo. E gli disse che secondo lui il naso del David era troppo grande e che se l’avesse ridotto un po’ la statua sarebbe stata più bella. Michelangelo, diplomaticamente, prima di salire sulla scala per sistemare il naso raccolse una manciata di marmo da terra e la tenne stretta in una mano. Raggiunta la testa della statua fece finta di scalpellare il naso e lasciò cadere i pezzetti di marmo prima raccolti.
Finito l’intervento chiese a Soderini se adesso il naso aveva le dimensioni giuste e questi gli rispose che, grazie alla sua acuta osservazione, adesso la statua aveva raggiunto la perfezione.
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