Silvia
Quali sono i monumenti più importanti da visitare a Firenze?

Tra attrazioni, monumenti, musei, le cose da vedere nel capoluogo toscano sono infinite: i monumenti più importanti da visitare a Firenze sono però
2. Piazza della Signoria e Palazzo Vecchio
5. La Basilica di Santa Maria Novella
8. Palazzo Medici Riccardi
Se volete altre informazioni sui monumenti più importanti da visitare a Firenze consultate la nostra pagina dedicata Cosa visitare a Firenze – Le 10 attrazioni da non perdere.
Se volete inoltre saltare la fila alle attrazioni e iniziare subito la visita vi consigliamo di acquistare i biglietti on line.
Se desiderate inoltre avere le risposte a tutte le vostre domande per visitare Firenze cliccate QUI!
Parco giochi a Firenze
Mentre state organizzando il vostro viaggio visitare Firenze con bambini, individuare dove sono i parco giochi Firenze può essere di grande aiuto. Non avrete problemi infatti a saper dove andare per offrire una valvola di sfogo ai vostri pargoli dopo la visita ad un museo o a una della tante attrazioni della città.
Partendo dal presupposto che Firenze è ricca di parchi molto belli dove passeggiare, giocare e rilassarsi (primi fra tutti i Giardini di Boboli), qui di seguito vi segnaliamo i parco giochi più carini della città. I vostri bambini vi ringrazieranno!
Parco giochi Firenze
Parco giochi sul Lungarno Santa Rosa
Lo trovate appena attraversato il Ponte Amerigo Vespucci e lo potete raggiungere con una passeggiata di circa 15 minuti da Ponte Vecchio.
Si tratta di una zona recintata dalla pavimentazione colorata divisa in settori in base alle fasce d’età, ordinata e con una buona varietà di giochi.
Parco giochi in piazza Massimo d’Azeglio
A pochi passi dal Duomo è ideale per i più piccoli (bambini non più grandi di 6/7 anni). L’area recintata è quasi tutta all’ombra ed ha scivoli, altalene, basse arrampicate e una giostrina coperta. È grande quasi come l’intera piazza. C’è anche un campo da calcetto per i più grandicelli.
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La giostra in piazza della Repubblica
Già posizionata fin dall’inizio del Novecento, è meta di ritrovo per tutti i bambini di Firenze. Concedete qualche giro anche ai vostri bimbi, ne rimarranno entusiasti.
È un gioiello di artigianato fiorentino, con cavalli in legno decorati e pitturati a mano. È aperta anche la sera.
Giardino di Villa Strozzi
Situato in Oltrarno ed è una vasta area verde inserita nel bel scenario della Villa. Qui troverete i giochi in legno, in uno stile retrò, che ricorda i giochi di un tempo.
Giardino dell’Orticoltura
In questo giardino caratterizzato da vialetti curati e abbastanza ombreggiati, un tempietto neoclassico e una serra liberty. In fondo al parco troverete un‘area giochi interamente rivestita con una pavimentazione semi-rigida. D’estate tenete presente che al mattino è completamente al sole.
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Dove comprare i biglietti degli Uffizi
Gli Uffizi sono famosi in tutto il mondo, così come sono famose le code interminabili al suo ingresso che possono durare ore.
Per questo vi consigliamo di prenotare il biglietto on-line, salterete la fila e non comincerete la visita già stanchi!
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Cosa vedere agli Uffizi
E’ possibile visitare la Galleria degli Uffizi al momento?
Assolutamente si! Basta seguire pochi e semplici accorgimenti: utilizzare la mascherina e il gel disinfettante per le mani, osservare il distanziamento interpersonale di 1.80 m, evitare assembramenti. Prima di entrare, inoltre, ti verrà misurata la temperatura con il termoscanner.
Ingresso e biglietti: potrai accedere alle attrazioni solo se avrai prenotato il biglietto on line con l’orario programmato, non sara’ più possibile comprarlo all’ingresso! Per le visite al sabato e festivi è necessario prenotare almeno un giorno prima. In questa pagina troverai tutti i link per l’acquisto.
E’ difficile decidere cosa vedere agli Uffizi!
Considerati il più antico museo d’Europa, ospita infatti una delle più grandi raccolte della pittura italiana al mondo. Tuttavia, bisogna fare fare una scelta, perchè vedere tutta la galleria è veramente un’impresa titanica. Per darvi una mano a decidere quali capolavori ammirare qui di seguito vi elenchiamo alcune delle opere da non perdere.
N.B: la visita agli Uffizi è piuttosto impegnativa perciò vi consigliamo di dedicarvi al massimo 3 ore. L’ideale è avere già chiaro cosa andare a vedere.
La primavera di Botticelli
Sicuramente una delle opere più emblematiche dell’intero Rinascimento italiano, la primavera di Botticelli, databile attorno al 1482, rappresenta una scena mitologica con numerosi personaggi abilmente inseriti in un contesto naturalistico ampiamente dettagliato e curato. Negli anni si sono susseguite le interpretazioni circa il reale messaggio del dipinto ma, ancora oggi, è tanta l’aurea di mistero che aleggia sull’opera e sui reali motivi che spinsero Botticelli a scegliere proprio quei personaggi rispetto ad altri. L’abile uso del colore e la chiave umanistica che prevale su tutte come possibile interpretazione del dipinto lo hanno reso uno dei quadri più famosi dell’artista e del panorama fiorentino.
La Nascita di Venere di Botticelli
Insieme alla Primavera, anche la Nascita di Venere rappresenta il culmine dell’operato artistico di Botticelli, nonché simbolo della pittura rinascimentale fiorentina. Il quadro, sospeso tra allegoria e mitologia, è una chiara estensione della Primavera, accomunandoli sia i personaggi legati all’antica mitologia che alle numerose possibile interpretazioni di diversa matrice. Ispirato alle Metamorfosi di Ovidio, la scena rappresenta la nascita della dea che, sospesa su una conchiglia in mezzo al mare, viene servita da un’ancella e accarezzata dai venti e da una pioggia di delicate rose. L’opera ad oggi risulta essere la prima vera rappresentazione pittorica su grande tela del panorama fiorentino. Sicuramente da inserire nell’elenco di cosa vedere agli Uffizi.
Il Tondo Doni di Michelangelo
L’opera, databile intorno al 1504, è uno dei capolavori indiscussi del maestro fiorentino. Uno dei primi esempi di manierismo il tondo fu commissionato da una ricca famiglia di banchieri e si propose come magistrale rappresentazione in tempera grassa su tavola della Sacra Famiglia
La Madonna del Cardellino di Raffaello
E’ una delle maggiori opere di Raffaello Sanzio, nonché una delle più innovative raffigurazioni della Vergine Maria. Raffigurata in un momento intimo di estrema umanità, la Vergine è intenta a seguire Gesù e San Giovannino nei loro primi anni di vita mentre giocano con un cardellino. Il dipinto ad olio è probabilmente databile al 1506.
L’Adorazione dei Magi di Leonardo da Vinci
L’adorazione dei magi fu una delle tematiche tanto care a tutto il repertorio artistico dell’arte fiorentina del 1400. Anche il maestro fiorentino Leonardo da Vinci si cimentò nella rappresentazione della famosa scena biblica, con un dipinto ad olio su tavola, questa volta, cambiando lo schema narrativo e mostrando una scena assolutamente diversa da quelle tradizionali: l’artista, infatti, concentra la scena sul Bambino e sulla sua natura divina.
La Madonna di Ognissanti di Giotto
Si tratta di una pala d’altare realizzata nel 1310 ed è uno dei primi dipinti a rompere quelle che erano le tradizioni pittoriche incentrate sul pieno rispetto dei canoni bizantini dell’epoca. Giotto, dall’alto della sua voglia di ricreare opere ben studiate e soprattutto magistralmente strutturate, ricreò il celebre tema della Madonna con Bambino riponendo la coppia divina in uno spazio definito rappresentato dal trono che ne conferma la maestosità.
Il Battesimo di Cristo di Andrea del Verrocchio
Il dipinto, datato al 1470, fu realizzato presso la bottega del Verrocchio da quest’ultimo e con la collaborazione di altri artisti praticanti presso la bottega fiorentina, come ad esempio Leonardo da Vinci. Il quadro mostra la famosa scena evangelica in modo assolutamente innovativo ed originale con una struttura particolare che, partendo dalle mani divine che concedono il battesimo a Cristo, irradia tutta la scena dall’alto verso il basso, in una composizione magistralmente strutturata.
La Madonna Ruccellai di Duccio
Questo dipinto, detto anche la Madonna dei Laudesi, raffigura la Madonna col Bambino in una scena che suggerisce maestosità e imponenza. Databile al 1285, il dipinto è in tempera e oro su tavola che mostra una Madonna insolita, raffinata, quasi sorridente contornata da numerosi angeli che sembrano quasi incorniciare la coppia divina. Il quadro è spiccatamente ispirato alla cultura pittorica bizantina.
I dipinti di Federico da Montefeltro e Battista Sforza di Piero della Francesca
Il celebre Doppio ritratto dei duchi di Urbino, risalente ad un periodo che va dal 1465 al 1472, è un dipinto ad olio su tavola commissionato a Piero della Francesca proprio dai due coniugi. I personaggi sono ritratti di profilo, con sguardo fiero e solenne cercando probabilmente di elevarli ad un rango superiore, quasi divino. Lo sfondo in lontananza con colori tenui e delicati e i forti colori dei personaggi, creano un contrasto abilmente studiato per creare una sorta di sospensione e metterne in mostra l’importanza. Oggi i due dipinti sono esposti separati sebbene, molto probabilmente, un tempo appartenessero entrambi ad un unico quadro. Assolutamente da inserire tra cosa vedere agli Uffizi.
La Battaglia di San Romano di Paolo Uccello
La Battaglia di San Romano è in realtà un dipinto diviso in tre scene raffiguranti le storiche battaglie della storia del popolo fiorentino. Il quadro complessivo, in realtà, non esiste ma si tratta di un tre diverse sezioni dello stesso quadro divise tra il museo degli Uffizi, il Louvre di Parigi e la National Gallery di Londra. Il dipinto, databile al 1438, raffigura la scena del Disarcionamento di Bernardino della Ciarda è infatti un vero e proprio capolavoro di prospettiva e tecnica pittorica.
Cosa visitare fuori Firenze
Nei dintorni di Firenze ci sono diverse mete bellissime che potrete raggiungere facilmente: una visita a San Gimignano, Fiesole, Certaldo sono solo alcune delle gite fuori porta che potrete inserire nel vostro soggiorno.
Per avere informazioni e consigli sulle diverse destinazioni consultate la nostra pagina dedicata Gite fuori porta nei dintorni di Firenze.
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Capitali d’Italia – Torino, Firenze e Roma: la loro storia
Non sono tantissimi quelli che si ricordano che Firenze è stata per un periodo, seppur breve (dal 1865 al 1871), tra le capitali d’Italia, dopo Torino e prima di Roma.
Una piccola parentesi nella storia del nostro Paese, ma che comunque ha causato nella fisionomia della città uno stravolgimento non indifferente.
Firenze infatti, sotto la guida dell’architetto fiorentino Giuseppe Poggi, venne stravolta: furono sventrati interi quartieri medievali del centro storico, e, per fare spazio a nuovi viali larghi circa 40 metri, furono abbattute le mura trecentesche di Arnolfo di Cambio.
I palazzi storici esistenti invece diventarono i nuovi luoghi del potere.
Il re Vittorio Emanuele II, abbandonò Torino per prendere alloggio a Palazzo Pitti, che così diventò la nuova reggia. Il presidente del Consiglio La Marmora, dal canto suo, scelse come sede Palazzo Medici Riccardi, mentre il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio ospitò la Camera dei Deputati e il Ministero degli Affari Esteri. Il Senato infine occupò in un primo momento la Sala dei Duecento di Palazzo Vecchio, per poi spostarsi nell’antico Teatro Mediceo degli Uffizi.
Tra le capitali d’Italia, Firenze fu la seconda ad assumere questo ruolo, subentrando a Torino e lasciando poi il passo a Roma.
Le cose andarono così: nel 1861 Torino, già capitale del Regno di Sardegna e proclamata capitale del nuovo Stato anche se, il 17 marzo dello stesso anno, Roma era già stata insignita del titolo di “capitale morale”. Infatti Roma e la maggior parte del Lazio costituivano ancora lo Stato della Chiesa, con il papa come sovrano e le truppe francesi di Napoleone III a protezione.
Per fare in modo che queste ultime si ritirassero dallo Stato pontificio, l’Italia, il 15 settembre 1864, stipulò con la Francia la Convenzione di settembre, con cui si impegnava a non invadere Roma e a proteggere il papa da attacchi esterni.
In cambio la Francia pretese dall’Italia che proclamasse una nuova capitale per dare dimostrazione di non essere più interessata a Roma.
La scelta cadde su Firenze, che fu capitale del regno d’Italia dal 1865 al 1871, anno in cui, dopo la breccia di Porta Pia che vide Pio IX costretto a ritirarsi da Roma con la sola concessione del Vaticano, del Laterano e della villa pontificia di Castel Gandolfo, Roma venne annessa al Regno d’Italia, di cui divenne la capitale.
Firenze e Roma non distano molto tra loro (le separa solo un’ora e venti di treno) perciò è una bella idea visitare entrambe, per rendersi conto della bellezza che unisce queste due capitali d’Italia e di quanto siano state importanti per la costruzione della storia del nostro Paese.
Roma è decisamente più grande di Firenze, perciò per farsi un’idea della città bisogna mettere in conto qualche giorno in più rispetto al capoluogo toscano. Visitare Roma in 3 giorni è il periodo di soggiorno ideale. Si ha infatti la possibilità di visitare i musei e le principali attrazioni, organizzandosi magari prima della partenza gli itinerari adatti ad una visita a Roma in 3 giorni che stabiliscano cosa vedere o fare a seconda degli interessi e del tempo che si vorrà dedicare ad ogni attrazione. La scelta delle tappe degli itinerari è vasta: da Piazza San Pietro a Piazza Navona, dal Colosseo al Pantheon, non dovete fare altro che decidere cosa visitare.
Così come per Firenze, la cosa migliore da fare è girare per la Capitale a piedi. Le distanze tra le principali attrazioni infatti lo permettono, specie se suddividete bene le cose da vedere a Roma nell’arco dei 3 giorni della vostra permanenza.