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Santa Maria del Fiore e il complesso del Duomo

Il suo nome allude al giglio, simbolo della città in cui si trova ed è una delle attrazioni principali di Firenze: è la cattedrale di Santa Maria del Fiore, terza chiesa più grande in Europa.
È infatti lunga 160 m, larga 43 m, il suo transetto si estende per 90 metri, mentre la cupola interna (dal pavimento alla lanterna) si innalza anch’essa per 90 m.
Iniziata da Arnolfo di Cambio nel 1296, venne portata a termine in quasi 150 anni. A testimoniare questo lungo lasso di tempo intercorso tra la posa della prima pietra e il completamento della cattedrale, rimangono le diversità di stile rilevate nelle sue diverse parti.


Santa Maria del Fiore,
con la sua Cupola del Brunelleschi insieme all’elegante Campanile di Giotto, che le sorge accanto e il Battistero di San Giovanni, valgono da soli un viaggio a Firenze. Proprio per questo le code all’ingresso sono molto lunghe.
Per evitare di perdere tempo facendo la fila vi consigliamo quindi di acquistare il biglietto on line. Avrete diritto all’accesso prioritario al tutto il complesso del Duomo.
Vi ricordiamo che per salire sulla cupola del Brunelleschi è obbligatorio effettuare la prenotazione.
Potrete farlo dall’ingresso alla Cupola presso la biglietteria dell’Opera del Duomo.

Fate molta attenzione al modo in cui vi vestirete durante la vostra visita: è infatti necessario rispettare il codice di abbigliamento (pena la possibilità di entrare), quindi niente maglie senza maniche o pantaloncini. Le ginocchia e le spalle devono essere coperte sia per gli uomini che per le donne.

Sul Lato nord-est della piazza del Duomo si trova il Museo dell’Opera del Duomo, oltre 6.000 metri quadrati di superficie, che ospitano 28 sale, distribuite su tre piani.
Restaurato nel 2015, qui sono conservate le opere d’arte originali che nel corso del tempo hanno decorato i suoi monumenti. Capolavori di MichelangeloDonatelloBrunelleschi, Ghiberti, solo per citarne alcuni. 

Visitare Firenze: il Museo Opera del Duomo

1. L’ESTERNO DI SANTA MARIA DEL FIORE

L’attuale facciata risale alla fine del XIX secolo. L’architetto che la progettò (Emilio De Fabris ) si ispirò ai fianchi della cattedrale, risalenti per la maggior parte al XIV secolo.
Nel fianco meridionale, in prossimità della tribuna si trova la Porta dei Canonici, realizzata in stile gotico antico alla metà del Trecento.
Degni di nota sono i 3 absidi progettati in modo da sembrare i petali di un fiore, il cui gambo è la navata centrale.
Dopo le absidi, sul fianco settentrionale c’è la Porta della Mandorla, dell’inizio del Quattrocento. si chiama così per via del rilievo della vergine racchiuso in una cornice a forma di mandorla. 

Visitare il duomo di Firenze

2. L’INTERNO DI SANTA MARIA DEL FIORE

L’interno della Cattedrale di Firenze, vasto e severo, contrasta con l’impatto visivo dell’esterno.
Sulla navata si sinistra vi sono due enormi affreschi dedicati a due condottieri al servizio di Firenze: Niccolò da Tolentino di Andrea del Castagno e Giovanni Acuto di Paolo Uccello.
Sotto la cupola una serie di affreschi del Vasari ritraggono il Giudizio Universale.
Sotto gli affreschi è situato il Coro ottagonale. Lungo il transetto invece si aprono le tre absidi, separate dalle due sagrestie e ognuna ripartita in cinque cappelle.
Assolutamente degne di nota sono le vetrate policrome, tra le più belle d’Italia, realizzate da Donatello, Andrea del Castagno, Paolo Uccello e Lorenzo Ghiberti.

L'affresco all'interno della cupola del duomo diFirenze

3. LA CUPOLA DEL BRUNELLESCHI

Quest’opera di alta ingegneria venne progettata da Filippo Brunelleschi ed è una delle cupole più grandi del mondo.
Costituita da due calotte di forma ogivale e collegate tra loro, è stata in grado di resistere ai fulmini, ai terremoti, al passare dei secoli e oggi come nel Quattrocento incanta chiunque la osservi da lontano.
Il diametro della cupola è di 45,5 metri, le stesse dimensioni dell’intero battistero. Per realizzarla il Brunelleschi impiegò ben 14 anni (dal 1420 al 1434).
La grandissima innovazione della sua costruzione fu quella di voltare la Cupola senza armature. Venne usata infatti una doppia volta con un’intercapedine di cui l’interna (dello spessore di oltre due metri) era realizzata con conci a spina di pesce, e aveva una funzione strutturale, (essendo autoportante) e quella esterna solo di copertura.
Sulla cupola c’è la lanterna, con copertura a cono, e la palla di rame dorato con la croce che contiene reliquie sacre, realizzata da Andrea del Verrocchio.
L’interno della cupola presenta affreschi sul tema del Giudizio Universale realizzati dal Giorgio Vasari e Federico Zuccari.

Visitare Firenze: il duomo e il campanile

4. IL CAMPANILE DI GIOTTO

Come Santa Maria del Fiore, è rivestito di marmi bianchi, rossi e verdi. A base quadrata, il maestoso campanile è considerato il più bello d’Italia. Giotto progettò e iniziò la sua costruzione nel 1334, ma morì solo 3 anni dopo.
Proseguirono la sua opera Andrea Pisani e Francesco Talenti. Il Campanile di Giotto è alto 84,5 metri e si possono salire i suoi 414 scalini. La decorazione esterna a lunette dei primi due piani presenta bassorilievi sul tema della Creazione dell’uomo, per illustrare le sue varie attività.
I bassorilievi della seconda fascia ritraggono invece i pianeti, le Virtù Cardinali, le Arti e i Sacramenti. Le sculture che raffigurano i profeti e le sibille , nelle nicchie dei piani superiori, sono delle copie. Gli originali sono al Museo dell’Opera del Duomo.
In cima al campanile si trova una terrazza realizzata dall’opera di Francesco Talenti e che funge da tetto panoramico. Il Talenti portò a termine i Campanile nel 1359, dopo gli anni terribili della peste nera.

Gli hotel in San Giovanni

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La Cupola del Brunelleschi

Scommettiamo che non appena sentite nominare la città di Firenze, la prima immagine che vi viene in mente è quella del Duomo, con la sua grandiosa Cupola del Brunelleschi che svetta superba ed elegantissima. Non ci sbagliamo, vero? Ma quanto ne sapete riguardo alla storia di questa incredibile opera architettonica, divenuta simbolo di una città e di un intero periodo storico come il Rinascimento?

La cupola venne progettata da Filippo Brunelleschi, affiancato da Lorenzo Ghiberti, che ideò una struttura a doppia calotta realizzabile senza l’utilizzo di centine. Tra i due gusci si individua un intercapedine occupato da una scala di ben 463 gradini. In origine, permetteva di raggiungere la lanterna per ragioni di manutenzione, oggi vi garantisce una delle migliori  viste panoramiche sulla città di Firenze.
Il tutto è irrobustito da setti murari che svolgono una funzione analoga a quella dei contrafforti. Questo dava la possibilità di costruire di pari passo sia la calotta interna che quella esterna, appoggiando le impalcature necessarie ora all’una ora all’altra ed evitando così l’utilizzo delle centine.

Piccola curiosità: man mano che la struttura cresceva, salire e scendere dai ponteggi diventava sempre più difficile e pericoloso per gli operai. Si decise così di organizzare una frugale locanda sulle impalcature, per permettere loro di mangiare e riposare brevemente senza dover scendere fino a terra, ottimizzando di conseguenza tempi e risorse.

Tornando alla struttura, la copertura della cupola è realizzata in laterizio, con i mattoni disposti a spina di pesce, che rendono il tutto più stabile attraverso un efficace distribuzione dei pesi.
Lo scheletro presenta invece la sezione dell’arco a sesto acuto. Viene da chiedersi il perché, siccome tale tipologia architettonica, protagonista del periodo gotico, era stata abbandonata sin dagli inizi del Rinascimento in favore dell’arco a tutto sesto.

La risposta è molto facile: l’arco ogivale, per la sua conformazione slanciata verso l’alto, garantisce una distribuzione delle forze più efficiente, affidando la maggior parte del peso alla componente verticale, riducendo notevolmente la spinta orizzontale e permettendo in questo modo la realizzazione di una struttura così grandiosa, altrimenti impossibile.
Per rendere ancora più stabile l’opera, vengono infine introdotte delle false tribune che fortificano le pareti che accolgono il grande peso della cupola.

Il Duomo

Che cosa possiamo dire, invece, della grande chiesa che sottosta alla cupola del Brunelleschi?
In origine, al posto della struttura che tutti noi conosciamo, in piazza Duomo sorgeva un’antica basilica paleocristiana affiancata ad un battistero di gusto romanico. Sull’onda del successo e della crescita sia economica che politica che Firenze conobbe nel XII secolo, si decise di ammodernare il principale luogo di culto della città, affidando il progetto della nuova chiesa ad Arnolfo di Cambio (architetto, tra l’altro, anche di Palazzo Vecchio).

Questi ideò una struttura a tre navate culminante con un innovativo corpo trilobato, che riassume in sé il transetto e l’abside, i quali individuano al centro uno spazio ottagonale analogo a quello del battistero esterno. In queste strutture possiamo metaforicamente individuare l’ideale percorso attraverso la religione del fedele: vediamo l’inizio della vita cristiana, sancito dal battesimo, all’interno del battistero, la sua vita, collocata lungo le navate ed infine la sua morte e la speranza della resurrezione e del Regno dei Cieli, che Arnolfo di Cambio immagina corrispondere alla cupola, che assimila alla volta celeste.

Se andiamo ad osservare oggi il nostro Duomo, però, non possiamo non notare come l’ottagono individuato dalla cupola sia molto più ampio rispetto a quello del battistero. La responsabilità è da attribuire a Francesco Talenti, che, cavalcando l’onda d’entusiasmo per la crescita economica, intervenne anni dopo, a cantiere già avviato, sul progetto di Arnolfo, ingrandendo la struttura, ma mettendo i suoi contemporanei di fronte ad un problema non da poco: a causa della peste scoppiata nel 1348 non si trovavano più artigiani in grado di costruire le centine per la realizzazione di archi e cupole e nessuno sapeva come costruire una struttura così grandiosa.
Così, per lungo tempo il Duomo rimase privo della cupola, fino all’arrivo di Filippo Brunelleschi.

Eventi a Firenze – 3 feste tradizionali da scoprire

Nessun fiorentino rinuncia a partecipare a quegli eventi a Firenze che rappresentano la memoria storica della città e che sono diventati nel tempo anche richiamo turistico. Sono diverse le feste tradizionali che scandiscono il calendario, appuntamenti annuali che radunano folle di cittadini e turisti.

Noi ve ne abbiamo scelte tre tra le principali a cui magari vi può capitare di prendere parte se vi trovate a visitare Firenze proprio in quei giorni.

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1. Lo Scoppio del Carro

È una delle più antiche tradizioni fiorentine e uno degli eventi a Firenze più famosi: risale al periodo della conquista della Terra Santa. Si tiene la domenica di Pasqua e si celebra sul sagrato del Duomo.
A mezzogiorno, durante la messa nella cattedrale, al Gloria viene lanciata “la colombina”, un razzo a forma di colomba che per mezzo di un cavo metallico sfreccia dall’altare maggiore raggiungendo il carretto addobbato da mortaretti e petardi dando così inizio all’esplosione.

2. Festa della Rificolona

Celebrata la sera del 7 settembre, la vigilia della Natività della vergine, in piazza SS. Annunziata. I partecipanti ai cortei portano delle canne con appesi dei coloratissimi lampioncini di carta di tutte le forme e colori, all’interno dei quali viene accesa una candela. Alla festa è legato anche il “mercato”: La Fierucola del Pane, che dal 1984 si presenta in piazza SS. Annunziata il primo fine settimana del mese di settembre e dove si possono trovare  prodotti biologici, artigianato manuale e tradizionale.

3. San Giovanni e il calcio storico fiorentino

La sera del 24 giugno, giorno della festa di San Giovanni Battista, patrono di Firenze, da Piazzale Michelangelo si sparano razzi, mortaretti, bengala e girandole multicolori che inondano Firenze di luci e botti.
Nello stesso giorno si svolge la finale del Calcio Storico Fiorentino, che si gioca rigorosamente in abiti cinquecenteschi, partita che rievoca quella vera giocata durante l’assedio del 1530.
La manifestazione prevede tre partite che si giocano l’ultima settimana di giugno, solitamente in piazza Santa Croce e piazza della Signoria. Partecipano 4 squadre : Santa Croce (blu), Santo Spirito (bianco), Santa Maria Novella (rosso) e San Giovanni (verde). Le due che conquistano la finale si sfidano il 24 giugno sul campo allestito in piazza Santa Croce davanti ad un pubblico di fiorentini e turisti.

Come arrivare a Firenze

Come arrivare a Firenze, è una delle domande che vi farete organizzando la vostra vacanza nel capoluogo toscano.

Una delle città più visitate dagli amanti dell’arte, della cultura e della storia italiana, meta ideale sia per i turisti italiani che per quegli stranieri, Firenze è perfettamente collegata con le principali città d’Italia e d’Europa.
Sia che si decida di raggiungerla in aereo, sia che si voglia arrivare in auto o in treno, le opzioni per come compiere il viaggio non mancano di certo.

Scopriamo dunque insieme come fare a raggiungere la vostra meta con i principali mezzi di trasporto: aereo, treno e auto.

Come arrivare a Firenze

1. AEREO

Se desiderate arrivare a Firenze in aereo, questo non comporterà un problema, grazie ai numerosi voli interni che vengono effettuati sia da che per la città toscana. Non solo! L’aeroporto fiorentino è anche collegato strategicamente a numerose città europee, cosicchè si può raggiungere Firenze da qualsiasi parte d’Europa in modo facile, rapido e diretto. L’aeroporto Amerigo Vespucci dista ben poco dal centro storico cittadino (soli 4 km) ed è ben servito sia dai mezzi pubblici che privati.

A disposizione c’è anche un bus-navetta chiamato “Vola in Bus” che fa parte della rete dei trasporti pubblici locali (è gestito da Busitalia). Si tratta di un comodo collegamento che conduce, con cadenza di mezz’ora tra una corsa e l’altra direttamente dall’aeroporto alla stazione centrale di Firenze Santa Maria Novella. Consultate sempre, prima del viaggio, tutti i siti ufficiali di competenza per avere indicazioni sicure e verificate.

2. TRENO

Come arrivare a Firenze: treno, macchina, aereo

Il treno è sicuramente uno dei mezzi più pratici per poter raggiungere il centro di Firenze. La stazione  di Santa Maria Novella, è praticamente a due passi dal centro storico e dal Duomo ed è  collegata a numerose altre città vicine grazie a tutta una serie di bus  ad essa associati. Santa Maria Novella è anche il punto di approdo dei principali treni veloci (Italo Treno e Frecciarossa) che collegano le principali città italiane con Firenze.

La seconda stazione in ordine di importanza è sicuramente quella di Firenze Campo di Marte, verso la quale vengono indirizzati un numero sempre crescente di treni nazionali ed internazionali. La stazione di Campo di Marte si trova appena fuori le vie principali della città che racchiudono il centro storico di Firenze ed è a pochi minuti dallo stadio locale (informazione utile a chi è interessato alle partite di calcio della squadra cittadina o a agli eventi musicali, che si tengono presso lo stadio durante i periodi estivi).

Tendenzialmente tutte le principali linee di bus urbane dell’ ATAF, ( Azienda Trasporti dell’Area Fiorentina), si fermano a Firenze Santa Maria Novella, mentre i collegamenti con la stazione di Campo di Marte sono sicuramente minori, trattandosi di una stazione secondaria.
Quali sono le linee che fermano presso la stazione di Campo Marte?
Fermano le linee 12 e 13 e, vicino, il 6, 10, 20 33.
Le due stazioni sono ben collegate da diversi treni, che rendono i collegamenti tra periferia e  centro ancora più facili, rapidi ed intuitivi. Grazie alle numerose nuove tratte e alle offerte delle compagnie ferroviarie ad alta velocità, raggiungere Firenze in treno è una delle opzioni più pratiche per poter arrivare in poco tempo.

3. AUTO

Visitare firenze in 3 giorni: come arrivare in auto
Un bel viaggio on the road alla scoperta della campagna toscana e delle sue numerose  città ricche di storia, arte e cultura è sicuramente un’ idea di viaggio che stuzzica in molti. In realtà però, quando si desidera raggiungere Firenze in auto, c’è da mettere in conto che il centro storico, che racchiude le sue principali attrazioni della città, è delimitato da una ZTL e, pertanto, non accessibile alle macchine. Una delle cose essenziali da fare prima di cimentarsi in un viaggio con le quattroruote alla scoperta della cittadina toscana è trovare un alloggio che sia dotato di  un parcheggio dove poter lasciare la propria vettura e procedere all’esplorazione della città a piedi.

Se il vostro hotel non vi garantisce un posto auto, è tuttavia possibile affidarsi ad uno dei numerosi garage a pagamento dove lasciare la macchina per un lasso di tempo prestabilito approfittando anche di sconti e promozioni per i periodi di tempo più lunghi. Se invece il vostro albergo si trova presso la periferia della città, sicuramente la cosa più opportuna è lasciare anche in questo caso la vettura e affidarsi ai numerosi mezzi pubblici come treni e bus e raggiungere il centro storico. Firenze è praticamente un museo a cielo aperto e quindi, girare a piedi per le sue strade e scoprire ogni suo angolo e attrazione passeggiando, sarà sicuramente una bella esperienza.

Per quanto riguarda i collegamenti su strada sono tante le autostrade che collegano le varie città italiane con Firenze, basterà consultare una mappa o il sito internet di competenza delle autostrade italiane per riuscire a trovare la soluzione più veloce e più opportuna per raggiungere Firenze in auto.

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Ponte Vecchio – Curiosità

Simbolo di Firenze per antonomasia, Ponte Vecchio è una delle attrazioni principali della città, che non può essere esclusa dall’itinerario di visita.
Attraversa il fiume Arno nel suo punto più stretto e rappresenta il primo e più antico ponte di Firenze. Risale infatti all’epoca romana, quando venne realizzato in legno, e nel corso del tempo fu più volte danneggiato.
L’ultimo danneggiamento è datato 3-4 novembre 1333. Nel 1345,  fu ricostruito d’allievo di Giotto, Taddeo Gaddi, su tre arcate, più profonde e più resistenti all’impeto dell’acqua.
La sua bellezza gli portò fortuna.
Si racconta infatti che, grazie ad essa, durante la seconda guerra mondiale, Hitler lo risparmiò dai bombardamenti del 1944.

Di seguito vi riportiamo alcune curiosità di cui forse non eravate al corrente e che vi permetteranno di visitare Ponte Vecchio scoprendone tutti i segreti.

1. La meridiana

In alto, sull’angolo della bottega che delimita la terrazza ovest dove si trova il busto di Benvenuto Cellini, c’è una meridiana particolare, a forma di mezzaluna, che rappresenta l’ultima testimonianza del ponte trecentesco.
L’iscrizione sul basamento dell’orologio solare spiega che venne collocato nel 1345 in occasione della ricostruzione del ponte.

2. Le arcate ribassate

Ponte Vecchio fu il primo ponte in cui vennero usati nella sua costruzione (del 1345 ad opera di Taddeo Gaddi) i valichi ad arco ribassato.
Questa tecnica del tutto nuova, permise di avere meno campate (tre al posto di cinque) e più grandi. In questo modo detriti e le piante che avrebbero potuto distruggere il ponte, potevano fluire con più facilità.
Lungo tutto il suo passaggio è fiancheggiato da due file di botteghe artigiane, ricavate in portici chiusi. Ai quattro angoli della costruzione erano situate 4 torri che ne controllavano l’accesso.

3. La Torre dei Mannelli

All’estremità sud del ponte, il Corridoio Vasariano gira attorno ad una torre, quella dei Mannelli, unica sopravvissuta delle 4 che erano agli angoli a difesa della costruzione.
La Famiglia Mannelli fu la sola che fece opposizione al passaggio del Corridoio attraverso la loro proprietà. Così facendo costrinsero il Vasari a progettare questo tratto completamente a sbalzo su mensole per aggirare la torre.

4. Le botteghe di Ponte Vecchio

Visitare Firenze in 3 giorni: le botteghe di Ponte Vecchio

Foto di Anna Berardengo

Nel periodo medievale era sede di botteghe di macellai e verdurieri. Era infatti stato imposto dall’autorità cittadina che i macellai vi si riunissero per preservare la pulizia delle case del centro ed evitare così gli odori e gli scarti delle carni che venivano trasportate dalle strade all’Arno.
Dopo la costruzione del Corridoio Vasariano , nel 1565, si trovò inopportuna la presenza di queste botteghe e nel 1593 si decise di sfrattare i macellai, concedendole invece agli artigiani e agli orafi, attive ancora oggi.

5. Il Corridoio Vasariano

Costruito nel 1565 da Giorgio Vasari per Cosimo I De’ Medici il corridoio, lungo circa un chilometro, che passa sopra il ponte, metteva in comunicazione il centro politico e amministrativo di Palazzo Vecchio, con Palazzo Pitti, che ai tempi era ancora abitazione privata dei De’ Medici.
Durante il periodo della liberazione, il Corridoio Vasariano fu l’unico modo di passare dalla parte nord alla parte su di Firenze.

6. Le finestre di Mussolini

Nello slargo centrale del ponte si trovano le grandi finestre fatte realizzare nel 1939 da Benito Mussolini in occasione della visita di Hitler a Firenze. Queste gli avrebbero permesso di ammirare il panorama della città verso Ponte Santa Trinità.
Si dice che egli fu colpito da questa vista e dispose di non bombardarlo nel 1944.

Se volete godervi uno spettacolo veramente romantico, quando il sole comincia a tramontare andate al Ponte Santa Trinità.
Quando la luce comincia ad affievolirsi, giratevi verso Ponte Vecchio ad est e vedrete le luci delle antiche oreficerie scintillare sulle acque dell’Arno, che diventano via via più scure.

Ponte Vecchio è uno dei simboli di Firenze e sicuramente uno dei più bei ponti d’Italia, insieme al Ponte dei sospiri a Venezia, a Ponte Sant’Angelo a Roma, al Ponte Coperto a Pavia e al Ponte di Castelvecchio a Verona.

La storia

Un primo attraversamento in legno risale già all’epoca romana, ma si trovava più a monte rispetto alla costruzione attuale.
Dopo la piena del 1177 il ponte venne ricostruito, ma spostato più a valle. Subì poi dei danni durante le alluvioni del 1200 e 1250 e spazzato via da quella del 1333.
Fu ricostruito tra il 1339 e il 1345 su progetto di Taddeo Gaddi (altri ipotizzano di Neri di Fioravante o Domenico da Campi).
Nel 1665 Giorgio Vasari edificò il Corridoio Vasariano per collegare Palazzo Vecchio alla casa dei Medici.
Nel Settecento si iniziarono ad usare le caratteristiche madielle, le vetrine sporgenti dotate di chiusure ribaltabili.
All’Ottocento risalgono invece alcune riconfigurazioni delle vetrine e la trasformazione della via interna in galleria coperta.
Nel 1938 Mussolini commissionò la costruzione delle ampie finestre panoramiche al centro del ponte in occasione della visita di Hitler.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale vennero realizzate importanti opere di consolidamento all’insieme della struttura.

Nel 1966 una nuova alluvione danneggiò il ponte che venne subito dopo restaurato.

Alla scoperta degli artisti del rinascimento fiorentino

Sia che decidiate di visitare Firenze in 3 giorni, sia che facciate una visita mordi e fuggi alla città, sia ancora che riusciate a soggiornare nel capoluogo toscano per un periodo più lungo, non potrete non innamorarvi di Firenze. È un museo a cielo aperto, ricco di attrazioni, palazzi, monumenti, statue che attestano ancora oggi quanto la città sia stata importante nel corso dei secoli e soprattutto in epoca rinascimentale. Non a caso Firenze viene chiamata la culla del Rinascimento.

Ma chi sono quegli architetti, quegli scultori e quei pittori che hanno fatto di Firenze un vero e proprio scrigno di tesori?
Scopritelo leggendo il nostro elenco delle maggiori personalità artistiche del rinascimento fiorentino:

1. MICHELANGELO

Michelangelo (1475-1564) era uno scultore, pittore e architetto, considerato come uno dei più grandi artisti del periodo rinascimentale italiano e probabilmente di tutti i tempi. Il suo lavoro dimostrò una miscela di visione psicologica, di realismo fisico e di intensità mai visti. I suoi contemporanei hanno riconosciuto il suo straordinario talento e Michelangelo ha ricevuto commissioni da parte di alcuni degli uomini più ricchi e potenti della sua epoca, tra cui papi e altri affiliati alla Chiesa cattolica. Il suo lavoro, in particolare le sue sculture La Pietà e il David, nonché le sue opere pittoriche eseguite sul soffitto della Cappella Sistina, sono alcune tra le testimonianze più complete e chiare per poter comprendere a pieno la personalità versatile e la tecnica eclettica di questo personaggio della scena artistica del rinascimento italiano. Fortunatamente, le sue opere sono state curate e conservate con cura e metodo, affinché le generazioni future potessero avere la possibilità di ammirare ed apprezzare il genio di Michelangelo con il passare degli anni. L’unicità di Michelangelo, e la sua grandezza, sta nella sua costante ricerca del rigore plastico, così come la cura per tutti i dettagli dell’anatomia del corpo umano, hanno reso il David di Michelangelo un vero e proprio esempio di bellezza maschile, rompendo tutti i canoni tendenzialmente rinascimentali apportando novità sulla lavorazione del marmo e sulla rappresentazione di soggetti maschili, al livello successivo. Ancora oggi, infatti, il David è considerato essere la rappresentazione della perfezione del corpo umano maschile e controparte della Venere di Botticelli, considerata la rappresentazione pittorica della perfezione femminile.
Se avete messo in conto di visitare Firenze in 3 giorni non mancate assolutamente di andare ad ammirare la strepitosa statua del David: la trovate alla Galleria dell’Accademia ( la copia la trovate invece in piazza della Signoria, vicino a Palazzo Vecchio). Vi suggeriamo di acquistare il biglietto on line che vi darà diritto all’accesso prioritario. Risparmierete tempo da dedicare alla visita!

2. LEONARDO

Uno dei grandi padri del Rinascimento italiano, Leonardo da Vinci (1452-1519) è famoso in tutto il mondo per la sua personalità eclettica e la sua inventiva versatile e attiva. La sua formazione poliedrica e la sua personalità dedita ad uno spiccato amore per la ricerca e per la conoscenza, hanno formato un uomo assolutamente completo, unico nel suo genere, che è riuscito a donare studi, opere e conoscenze dal valore assolutamente inestimabile. Tutto il suo operato, sia in campo artistico che scientifico, sono una chiara rielaborazione in chiave assolutamente unica e all’avanguardia, di tutto il sapere di cui si teneva conto nel 400. Famoso tendenzialmente come pittore grazie alle sue opere magistrali tra cui, prima tra tutte, la famosa La Gioconda o il magistrale dipinto ritraente l’Ultima Cena, fu anche un abile musicista, scrittore e anatomista. Come non ricordare l’Uomo Vitruviano con mappatura del corpo umano oppure i suoi abili lavori come progettista che, in seguito, hanno portato l’uomo moderno alla realizzazione del primo modello di elicottero. Insomma, tutti gli studi e le opere di questo personaggio così discusso e ammirato in vari campi del sapere, sono alla base di molto di quello che conosciamo noi oggi, rendendo Leonardo uno dei maggiori geni dell’umanità.
Firenze ospita un bellissimo museo a lui dedicato. Visitarlo è un’ottima idea specie se siete a Firenze con bambini. Si trova in via Cavour 21.

3. BOTTICELLI

Sandro Botticelli (1445-1510), dopo una ricca formazione presso la bottega di Filippo Lippi, intraprese la carriera di pittore iniziando con opere su commissione dalla fama mondiale. Le sue prime opere rispecchiano la sua voglia di sperimentare e di puntare sulla struttura dei dipinti e sul fattore grafico, alcuni dei parametri essenziali della pittura rinascimentale italiana. Dopo una buona fase iniiziale in cui produsse alcuni dei suoi più grandi successi come la famosa Primavera e la Nascita di Venere, Botticelli si reca a Romaper intraprendere un nuovo e stimolante progetto per la propria crescita artistica nonché un evento che aumenterà notevolmente la propria fama: stiamo parlando della partecipazione del Botticelli alla realizzazione di alcuni notevoli affreschi nella Cappella Sistina tra cui figurano le famose Punizione dei ribelli, le Prove di Mosè e le Prove di Cristo. Dopo questo esperienza, in seguito anche al clima storico e culturale di quegli anni (con la diffusione del verbo di Girolamo di Savonarola), la vena artistica di Botticelli vide un grande cambiamento soprattutto inerente ai soggetti trattati: non ritrarrà più, infatti, personaggi mitologici come la Venere ma bensì concentrerà la sua arte su soggetti religiosi e sacri con una maggiore attenzione verso il cromatismo rispetto agli inizi, con tonalità scure e dai tratti decisi donando quindi una seconda fase creativa assolutamente unica ed inestimabile apprezzata ancora oggi in tutto il mondo.
Non potete non andare a vedere da vicino la Primavera del Botticelli. È una tappa sicuramente da inserire nel vostro itinerario per visitare Firenze in 3 giorni, in 2 giorni, in 1 giorno…..insomma dovete andarci!
Si trova alla Galleria degli Uffizi. Se volete saltare la coda acquistate il vostro biglietto on line, ve lo consigliamo.

4. PAOLO UCCELLO

Paolo Uccello ( 1397 – 1475), appartiene alla prima fase del rinascimento italiano insieme ad altri grandi del suo tempo come il Brunelleschi. Le sue opere si distinguono per la loro grande attenzione e il rigoroso rispetto della prospettiva e la prorompente maestria della plasticità dei suoi dipinti. Fra gli artisti della prima generazione del Quattrocento fiorentino, si interessò soprattutto ai problemi della prospettiva come metodo di rappresentazione piuttosto che alla realizzazione di capolavori cromatici. È considerato il precedente immediato dell’arte di uno dei massimi maestri italiani: Piero della Francesca. Lavorò su commissione per numerose città italiane che conservano, ancora oggi, alcune tra le sue più grandi opere come gli affreschi nel duomo di Firenze, altri purtroppo, come alcuni suoi lavori realizzati per la chiesa veneziana di San Marco, sono andati perduti. Questa fase della pittorica di Paolo Uccello si distingue dunque per lo studio delle geometrie, della grafica e delle linee, con risultati assolutamente precisi e suggestivi per i propri osservatori: la profondità di alcuni dipinti, infatti, è talmente ben studiata e rappresentata da essere considerata una delle caratteristiche pittoriche più all’avanguardia del proprio secolo. Negli anni a seguire da queste esperienze, Uccello si cimenta in dipinti che, insieme alla cura delle linee e delle geometrie, incorpora anche una forte attenzione e passione per la realizzazione dei volti dei propri personaggi. La vera innovazione è che l’artista è riuscito a combinare perfettamente le proprie proprietà stilistiche e più analitiche riuscendo ad associare una naturalistica cura del dettaglio e una rinnovata ricerca di effetti cromatici tra naturalezza ed surrealismo.

Gli Uffizi si ospitano la sua opera “La Battaglia di San Romano”. La trovate nella sala 7 del Primo Rinascimento.

5. PIERO DELLA FRANCESCA

Piero della Francesca (1415-1492), è uno dei maestri dell’arte rinascimentale che diede ampia importanza allo studio delle forme, delle linee e delle geometrie. Soprattutto la prima fase del suo operato artistico ci mostrano proprio le caratteristiche essenziali d dell’artista: struttura prospettica rigorosissima, perfezione dei volumi geometrici, rappresentazione di figure grandiose immerse in un’atmosfera dalla luminosità diffusa, sottile quasi astratta che mantiene i personaggi come sospesi nel tempo. Pittore la cui serena, disciplinata esplorazione della prospettiva ha avuto poca influenza sui suoi contemporanei ma è venuto riconosciuto nel ventesimo secolo come un importante contributo al Rinascimento italiano. Il ciclo dell’affresco La leggenda della vera croce e il dipinto Federico da Montefeltro, duca di Urbino e consorte, sono tra i suoi lavori più noti. Il fascino di Piero per la geometria e la matematica rappresentano un corollario della sua arte; Il suo modo di mettere su tela la propria espressione teorica deve molto al suo mentore Alberti ed è analogo a quello del suo più giovane contemporaneo Leonardo da Vinci. Il rigore e la logica degli argomenti sono tuttavia unici a Piero. Anche se l’arte reticente di Piero aveva poca influenza sugli esperimenti dei suoi grandi contemporanei fiorentini, ha goduto di grande fama per i suoi contributi scientifici.
Non andate via da Firenze senza aver ammirato suo ritratto dei Duchi di Urbino. Anche quest’opera si trova nella sala 7 del Primo Rinascimento alla galleria degli Uffizi, dove vi consigliamo di recarvi muniti di biglietto on line.

Piazzale Michelangelo – La vista panoramica più bella di Firenze

Piazzale Michelangelo si trova una collina a sud del centro storico, sulla riva sinistra dell’Arno.
É il punto panoramico più bello i Firenze. Di qui avrete una vista magnifica sulla città e su tutte le sue attrazioni.
Dal duomo a Duomo a Palazzo Vecchio, dalla basilica di Santa Croce a Ponte vecchio, con un solo sguardo potrete individuare tutti i monumenti principali.

Com’è fatto

La realizzazione, su disegno di Giuseppe Poggi , risale al 1869 e faceva parte di un progetto di riqualificazione della zona.
Dal 1865 Firenze era infatti era diventata quell’anno capitale d’Italia (lo sarebbe stata fino al 1871) ed era al centro di un rinnovamento urbanistico, chiamato Risanamento di Firenze.
Questo previde l’abbattimento delle antiche mura di Firenze e al loro posto, prendendo spunto da Parigi, si realizzarono i viali di circonvallazione che culminano in Piazzale Michelangelo.
Il piazzale ospita le copie di diverse opere custodite a Firenze. In primo luogo la riproduzione in bronzo del David di Michelangelo che potrete ammirare proprio al centro. 
Poi le copie di bronzo delle quattro allegorie delle Cappelle Medicee di San Lorenzo, che si trovano ai piedi della statua. Le originali sono scolpite in marmo bianco.
Alle spalle dello slargo domina una loggia in stile Neoclassico, al cui interno oggi si trova un ottimo ristorante panoramico.
Nel progetto originario, qui avrebbe dovuto esserci un museo delle opere di Michelangelo che, però non vide mai la luce.
Nelle intenzioni dell’architetto fiorentino infatti il piazzale doveva essere un monumento per la celebrazione di Michelangelo.

Se ci farete caso, vi accorgerete che sul muro al di sotto della loggia c’è un’epigrafe che ricorda l’opera di chi l’ha costruita e in cui si legge: “Giuseppe Poggi architetto fiorentino volgetevi attorno ecco il suo monumento MCMXI”

Come raggiungerlo

Potete arrivarci in diversi modi

  1. A piedi: ci sono tre possibilità. La prima, più facile, è percorrere viale Michelangiolo, imboccandola da viale Ferrucci. Ci si impiega circa 25-30 minuti. 
    La seconda parte da Piazza Poggi e ci si impiega circa 15 minuti salendo le scalinate monumentali, chiamate Rampe del Poggi. É più impegnativo della prima opzione ma anche molto scenografico.
    La terza possibilità è la più faticosa. Uscite dal centro di Firenze dalla porta di San Miniato, nella piazzetta omonima del quartiere di Oltrarno, e salire per via del Monte alle Croci.
    Qui dopo pochi metri c’è una scalinata che conduce all’ingresso del giardino delle Rose. Da lì proseguite fino ad arrivare al piazzale Michelangelo. Ci si impiega 10-15 minuti.
  2. In auto:  si percorre il viale Michelangelo. Per chi preferisce questa comodità è molto facile trovare parcheggio gratuito nelle zone vicine alla piazza.
  3. Con i mezzi pubblici: è una valida alternativa. Gli autobus n. 12 o 13 dalla stazione di Santa Maria Novella, impiegano circa 20 minuti (senza traffico).

Da questo punto, se salite ancora per un po’, potete arrivare fino all’abbazia di San Miniato al Monte.
Dal suo sagrato, avrete un’altra splendida vista panoramica di Firenze.
Costruita tra il 1100 e il 1300, esternamente ha una ricca decorazione in marmo bianco e verde.
La cripta conserva le reliquie di San miniato e l’interno della chiesa custodisce diverse opere di arte sacra da non perdere.

Da Piazzale Michelangelo potete raggiungere anche un altro luogo da no perdere: il Giardino delle Rose.
Lo trovate al di sotto della piazza, in viale Giuseppe Poggi.
É aperto tutti i giorni (tranne Natale e Capodanno) dalle 9 del mattino al tramonto. Anche di qui la vista è di quelle da togliere il fiato.
Il momento migliore per apprezzarlo durante la fioritura delle oltre mille varietà di rose, di cui circa 350 molto antiche.
Sparse per il parco troverete le opere dell’artista belga Folon e un giardino giapponese, dono della città gemellata di Kyoto al Comune di Firenze.

Curiosità

  • La copia del David di Michelangelo fu portata al centro della piazza nel 1873.
    Per farlo vennero impiegate nove coppie di buoi.
  • Il giardino è aperto tutti i giorni solo dal 2011, cioé da quando la vedova di Jean-Michel Folone ha donato alla città di Firenze le opere del marito, morto nel 2005.
    Prima era aperto solo nei mesi di maggio e giugno, periodo della fioritura delle rose. 

Attrazioni nelle vicinanze

Ai piedi del piazzale si trovano i l museo Bardini, che ospita grandi ceramiche di Della Robbia, manufatti greci e romani e alcune opere di Donatello e Casa Buonarroti, fatta costruire dai suoi parenti in sua memorie e diventata poi un museo con archivi, biblioteche ricca collezione di opere, modelli e schizzi dell’artista.

Il Belvedere di Firenze é una tappa obbligatoria per chi viene a fare un tour nella città toscana.
Perciò se decidete di visitare Firenze in 3 giorni (o qualunque sia la durata del vostro soggiorno!) non dimenticate di inserirlo nel vostro itinerario.

Parole chiave: piazzale Michelangelo Firenze

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Museo del bargello – Lo scrigno della scultura toscana rinascimentale

Potete trovare il Museo del Bargello all’interno del Palazzo del Bargello, un maestoso edificio, conosciuto anche come Palazzo del Podestà, nel pieno centro storico di Firenze. Oggi è una delle attrazioni più visitate dai turisti, grazie alle opere d’arte che custodisce al suo interno. Vi consigliamo pertanto di procurarvi il biglietto on line per evitare la fila e risparmiare tempo da dedicare alla visita, che dovete preventivare di circa un’ora.
Si che siate a visitare Firenze in 3 giorni, sia che possiate dedicare alla città qualche giorno più  (o qualche giorno in meno), Il museo del Bargello può essere quindi un’ottima meta da inserire nell‘elenco di cosa vedere a Firenze. Non ve ne pentirete.

Iniziato nel 1254, il palazzo era originariamente la residenza del primo magistrato della città. Fu poi trasformato nella sede del capitano di giustizia o bargello (a partire dal 1574). per molto tempo ospitò anche le prigioni della città.
Oggi è sede del Museo del Bargello, la più ricca e completa collezione di scultura toscana rinascimentale d’Italia.
L’Ingresso è nel cortile da via Ghibellina. Girate a destra per arrivare alla biglietteria da cui si accede alla Sala dei Cinquecento, dove spiccano alcune tra le prime opere di Michelangelo (il Bacco ebbro, il busto del Bruto e il tondo della Madonna col bambino). Potrete ammirare anche il Ganimede e il Narciso di Benvenuto Cellini e il Mercurio alato del Gianbologna.

Gli hotel in San Giovanni

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Saliti al piano superiore vi troverete nel maestoso Salone del Consiglio Generale, dove in una nicchia al fondo, è collocato il famoso San Giorgio di Donatello. Nella sala è possibile ammirare due rappresentazioni di Donatello, una in marmo e uno splendido bronzo, straordinario anche perchè rappresenta il primo nudo virile realizzato dall’epoca classica.
Il secondo piano infine, ospita una collezione di bronzi tra i quali spiccano i due capolavori dell’Ercole e Anteo di Antonio Pollaiolo e il Ganimede sull’aquila di Benvenuto Cellini.

Orari

Martedì – domenica 8:15–17 ; chiuso il lunedì

 

I 5 posti da visitare a Firenze da non perdere

Se vi state chiedendo quali sono i  luoghi da visitare a Firenze prendete carta e penna e scrivete: la lista dei posti imperdibili è veramente lunga! Attrazioni, musei, palazzi, giardini, monumenti….si potrebbe andare avanti per ore.
Questa bellissima città della Toscana è veramente unica, un museo a cielo aperto, uno scrigno ricchissimo di opere d’arte dal valore inestimabile. Rimanere un po’ disorientati nello scegliere dove andare e cosa vedere a Firenze è quindi normale. Ma non preoccupatevi, vi corriamo in aiuto noi con qualche piccolo suggerimento.

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Luoghi da visitare a Firenze

Il complesso del Duomo a Firenze. Biglietti on line salta coda

1. COMPLESSO DEL DUOMO

Con l’incredibile Cupola del Brunelleschi, l’elegante Campanile di Giotto e il Battistero di San Giovanni, la cattedrale di Santa Maria del Fiore è il simbolo della città nel mondo e sicuramente una delle attrazioni principali assolutamente da inserire nel vostro itinerario per visitare Firenze in tre giorni (o qualunque sia la durata del vostro soggiorno!). Meraviglioso all’interno, il duomo offre anche una vista stupenda di Firenze dall’alto. Potrete ammirarla salendo o sulla cupola (463 scalini) o sul campanile (413 gradini). Ricordate che per visitare la cupola è obbligatoria la prenotazione, che potrete fare presso la biglietteria in Piazza San Giovanni 7/r.
Fate molta attenzione all’abbigliamento che adotterete per la vostra visita: è infatti necessario rispettare il codice di abbigliamento (pena il rifiuto dell’accesso), quindi niente maglie senza maniche o pantaloncini. Le ginocchia e le spalle devono essere coperte sia per gli uomini che per le donne.

Dove si trova: Piazza del Duomo

 

Posti da vedere a Firenze: la Galleria dell'Accademia

2.GALLERIA DELL’ACCADEMIA

Il museo ospita  l’originale del David di Michelangelo (una copia la trovate in piazza della Signoria). Non lasciatevi scappare l’occasione di ammirare da vicino quest’incredibile opera, simbolo di Firenze. rimarrete a bocca aperta questa statua la cui precisione dei dettagli (le braccia nerborute, le vene, i muscoli che sembrano fremere sotto la pelle) è davvero di grande effetto.
Ma a parte il David il museo ospita moltissime altre opere d’arte degne di essere viste. La coda all’ingresso è sempre notevole, perciò vi consigliamo, se volete risparmiare tempo da dedicare alla visita, di procurarvi il biglietto on line.

Dove si trova: Via Ricasoli, 58/60,

Orari
Da martedì a domenica, ore 8,15-18,50
Chiusura: tutti i lunedì, 1 Gennaio, 1 Maggio, 25 Dicembre
La biglietteria chiude alle 18.20
Le operazioni di chiusura iniziano alle 18.40

 

Visitare gli Uffizi a Firenze. Biglietti on line

3. UFFIZI

Situati a sud di Palazzo Vecchio, rappresentano il più antico museo d’Europa. A partire dal 1581, infatti, Francesco I volle che le collezioni granducali esposte nella Galleria fossero visibili a tutti coloro che ne facevano richiesta, dando il via così al moderno concetto di godimento pubblico delle opere, cioè al museo.Qui è ospitata una delle più grandi raccolte della pittura italiana al mondo, con un’infinità di capolavori imperdibili (La primavera e la Nascita di Venere di Botticelli,La Madonna del Cardellino di Raffaello, l’Adorazione dei Magi e l’Annunciazione di Leonardo da Vinci sono solo alcuni esempi).
Gli Uffizi sono assolutamete da mettere in cima alla lista dei luoghi da visitare a Firenze!
La fila all’ingresso è sempre eterna, vi consigliamo perciò di procurarvi il biglietto on line salta la coda.

Dove si trovano: Piazzale degli Uffizi, 6
Orari
Da martedì a domenica: 8.15-18.50
Chiusi tutti i lunedì, 1° Gennaio, 1° maggio, 25 dicembre

 

Piazza della Signoria: visitare le attrazioni di Firenze

4. PIAZZA DELLA SIGNORIA

Una delle principali attrazioni comprese nei diversi itinerari per visitare Firenze e meta imprescindibile del vostro viaggio. fulcro della vita politica di Firenze e circondata da alcuni degli edifici più famosi della città, questa piazza è una galleria di sculture a cielo aperto. Su di essa si affaccia il bellissimo Palazzo Vecchio, oggi sede di un museo del Comune di Firenze. Accanto a Palazzo Vecchio si trova la grande Fontana del Nettuno (chiamata dai fiorentini il Biancone), realizzata da Bartolomeo Ammannati.
A fianco dell’entrata del palazzo ci sono copie del David (l’opera autentica si trova nella Galleria dell’Accademia) e del Marzocco, il leone araldico fiorentino di Donatello (l’originale la potete vedere al Museo del Bargello).

 

Ponte Vecchio, tra i posti da visitare a Firenze

5. PONTE VECCHIO

Simbolo di Firenze per antonomasia, Ponte Vecchio è una delle attrazioni principali della città, che ogni turista non può escludere dal suo itinerario. Attraversa l’Arno nel suo punto più stretto e rappresenta il primo e più antico ponte di Firenze. Risale infatti all’epoca romana.

In periodo medievale il ponte era sede di botteghe di macellai e verdurai. Era infatti stato imposto dall’autorità cittadina che i macellai si riunissero sul ponte per preservare la pulizia delle case del centro ed evitare così gli odori e gli scarti delle carni che venivano trasportate dalle strade all’Arno.
Dopo la costruzione del Corridoio Vasariano sopra il ponte, nel 1565, si trovò inopportuna la presenza di queste botteghe e nel 1593 si decise di sfrattare i macellai, concedendole invece agli artigiani e agli orafi, attive tutt’oggi.

Il modo più bello per godervi la vista del ponte è andare al Ponte Santa Trinità  quando il sole comincia a tramontare. Quando la luce comincia ad affievolirsi giratevi verso Ponte Vecchio ad est e vedrete le luci delle antiche oreficerie scintillare sulle acque dell’Arno, che diventano via via più scure.

Inferno – Itinerario nei luoghi del film

Se siete appassionati lettori dei romanzi di Dan Brown, nella vostra visita a Firenze non potrete rinunciare a seguire l’itinerario che ripercorre le tappe dei luoghi del libro Inferno e del film ad esso ispirato.
Per facilitarvi il compito vi guideremo noi attraverso tutte le location di Inferno seguendo le orme del professor Robert Langdon e la sua partner Sienna Brooks e ripercorrendo il tragitto che li porta nelle attrazioni principali di Firenze alla ricerca di indizi per impedire una catastrofe che porterebbe alla morte di tantissime persone.

Le location di Inferno

1. Porta Romana

Si trova lungo le mura, risalenti al 1326, che circondavano la città. Oggi, la maggior parte del traffico che entra in Firenze passa da qui. È proprio da questo luogo che i due protagonisti accedono nel giardino di Boboli, scavalcando il muro che separa il parco dall’Istituto d’Arte. L’ingresso si trova sul lato destro di Porta Romana, pertanto non è il caso di emulare i nostri protagonisti!

2. Giardini di Boboli

Gli splendidi Giardini di Boboli di Firenze

È uno dei giardini più belli di Italia ed è il primo vero esempio di giardino all’italiana. I giardini ospitano numerosissime opere di scultura di ogni epoca e alcune costruzioni in vario stile, come la fontana del Carciofo, la Grotta del Buontalenti, la fontana di Bacco e l’obelisco egiziano, solo per citarne qualcuno.
Robert Langdon e Sienna Brooks attraversano il giardino ammirando la vista di Firenze e del Duomo lungo il tragitto, giungendo alla Grotta del Buontalenti, dove si nasconderanno prima di entrare furtivamente nel Corridoio Vasariano.

L’ingresso ai giardini è a pagamento. Siccome sono sempre molto affollati vi consigliamo l’acquisto dei biglietti on line per saltare la coda.

3. Corridoio Vasariano

Qui i protagonisti vi accedono entrando da una porticina ubicata accanto alla Grotta del Buontalenti. Il Corridoio Vasariano serviva da collegamento tra Palazzo Pitti e Palazzo Vecchio. Lungo circa un chilometro, venne commissionato da Cosimo de Medici a Giorgio Vasari come via di accesso diretta e senza pericoli da Palazzo Vecchio alla residenza di Palazzo Pitti. Venne realizzato in soli 6 mesi. Al suo interno oggi ospita quasi 700 opere d’arte del XVII e del XVIII secolo.
Nel libro il professor Langdon lo percorre dai giardini di Boboli verso Ponte Vecchio, al contrario rispetto a come in realtà si può fare.

4. Galleria degli Uffizi

Gli Uffizi di Firenze. Acquista il biglietto on line salta coda! Scopri qui come fare

Una volta passati per il Corridoio Vasariano, Robert Langdon e Sienna Brooks sbucano nella Galleria degli Uffizi, il più antico museo d’Europa che ospita una delle maggiori collezioni di pittura al mondo. Qui si trovano opere di Leonardo, Michelangelo, Botticelli, Paolo Uccello e Piero della Francesca, solo per citarne alcuni. E’ sicuramente tra le attrazioni da inserire nell’itinerario di cosa vedere a Firenze. Le code per entrare in questo museo sono infinite perciò vi consigliamo l’acquisto dei biglietti on line 

5. Palazzo Vecchio

La battaglia di Marciano della Chiana a Palazzo Vecchio a Firenze

I due protagonisti infatti, sempre inseguiti, entrano a Palazzo Vecchio in cerca di nuovi indizi. Si recano nella Sala dei Cinquecento, che una volta ospitava il consiglio maggiore di Firenze. Qui si trovano diversi affreschi del Vasari. Quello citato in Inferno è La battaglia di Marciano della Chiana (lo trovate di fronte alla parete di ingresso sulla destra). Nella bandiera verde in altro all’incirca verso il centro c’è la scritta CERCA TROVA (potrete vederlo se avete una macchina fotografica con uno zoom abbastanza potente).
Sempre in Palazzo Vecchio, al primo piano, prima di entrare nelle sale dei priori, si trova la maschera mortuaria di Dante che viene rubata da Langdon che scappa attraverso alcuni passaggi segreti, come il passaggio nascosto dietro la mappa d’Armenia, nella Sala delle Carte Geografiche o il sottotetto della Sala dei Cinquecento dallo stupendo soffitto a capriate lignee.

6. Quartiere dantesco

È dove i due protagonisti arrivano dopo essere riusciti ad uscire da Palazzo Vecchio, da una piccola porta che si affaccia su Via della Ninna. Nel libro (ma non nel film) i due protagonisti arrivano qui cercando una copia della Divina Commedia. Qui si trova la Casa di Dante, che oggi è un museo dedicato al poeta. Non è la vera casa di Dante ma venne fatta costruire nei primi anni del Novecento dal Comune sul luogo dove la tradizione vuole che Dante sia nato.
Nel quartiere, vicino alla casa del poeta si trova la Chiesa di Santa Margherita de’ Cerchi, dove si racconta che Dante abbia visto per la prima volta Beatrice.

7. Battistero di San Giovanni

Inferno di Dan Brown: Il Battistero di San Giovanni a Firenze

Robert Langdon e Sienna Brooks si recano qui per recuperare la maschera di Dante, nascosta nel fonte battesimale dal duomino. Langdon entra attraverso la Porta del Paradiso caratterizzata da bassorilievi dorati e aperta nella realtà solo in occasioni particolari.

8. Cattedrale di Santa Maria del Fiore

Luoghi del film Inferno: Santa Maria del Fiore

È qui che alla fine del libro si reca il professore per assistere ai funerali del duomino. Il Duomo rappresenta la terza chiesa più grande del mondo. La sua costruzione, iniziata da Arnolfo di Cambio, venne portata a termine in quasi 150 anni.

Sia il battistero che la cattedrale sono visitabili con un unico biglietto. Siccome le code per accedere a queste attrazioni principali di Firenze sono notevoli, vale la pena procurarsi i biglietti on line. Risparmierete tempo e fatica.

Se siete a visitare Firenze, qualunque sia il tempo che vi fermerete, è la prima delle attrazioni della città che non dovete perdervi.